PER
ME LE COSTELLAZIONI FAMILIARI SONO :
Un
palcoscenico, un palcoscenico virtuale, che noi partecipanti creiamo
mettendoci in cerchio.
Dentro
al quale si svolge una rappresentazione , che ha dei protagonisti ,
sì, ma non c’ è nessuna “recita”.
Non
c’è la trama, non c’è finzione.
I
protagonisti non hanno altro da fare che stare : stare nel punto dove
il “ portatore del tema ” li ha messi.
Da
quel momento in poi, chi è stato scelto e riveste un ruolo nella
problematica che uno dei partecipanti ha portato, deve solo
rilassarsi e ascoltare dentro di sé.
E’
possibile che comincino a provare emozioni, a sentire pensieri , a
sentire impulsi di necessità a spostarsi o a fare altri
movimenti fisici.
Tutto
ciò viene avvertito in maniera molto chiara dalle persone, e perciò
quando ciascuno è invitato dal coach a raccontare ogni sensazione
che prova è molto facile spiegarsi.
Dalla
somma dei loro “movimenti nasce la rappresentazione.
Cosa
vedono gli altri che non sono direttamente coinvolti nel campo
“palcoscenico” delle costellazioni?
Vedono/ascoltano/sentono
emotivamente, assistono a una rappresentazione che ha molto
senso, dalla quale emergono visivamente , si possono cioè “vedere
”, molte ragioni profonde, svelate, che stanno dietro e
dentro il tema iniziale.
La
strana impressione che io ho provato, la prima volta che ho visto in
azione tutto ciò , è stata quasi di magia. Ho potuto vedere/sentire
realmente , (era la rappresentazione di un forte conflitto tra due
coniugi) che tutte le parti in causa (figli e amici compresi)
avessero una serie legittima e “giusta” delle loro ragioni
, ovvero tutte ciascuno aveva le “sue” ragioni, e che le emozioni
di ognuno, venute alla luce, erano tutte comprensibili.
La
magia nasceva dal fatto che si è visto il “problema a
360° “, non da un singolo punto di vista bensì da tutti i
punti di vista contemporaneamente.
Ecco
tutto, spero di essere stata comprensibile!
Grazie
di tutto Maria.
Elisabetta
Mauri
28 marzo 2013
Nessun commento:
Posta un commento